Altezza Etna E Vesuvio:- Il vulcano più alto e attivo d’Europa aggiorna i suoi valori in queste ore e si spinge un po’ più in alto; L’Etna infatti è “cresciuto” in altezza a seguito di precedenti eruzioni, raggiungendo i 3.357 m al suo apice. Secondo il rapporto settimanale dell’INGV sul monitoraggio vulcanico, geochimico e sismico del 10 agosto (link in Source), la differenza approssimativa è di tre metri tra il Cratere di Sud-Est e il Cratere di Sud-Ovest, che è stato il più attivo negli ultimi tempi.
Le persone viaggiano da tutto il mondo per studiarli perché sono facilmente accessibili e, cosa più importante, sono sempre in movimento. Scienziati di tutto il mondo hanno descritto i vulcani italiani come il laboratorio vulcanologico ideale, mentre gli scienziati discutono ancora sulle origini di questo Paese dove l’acqua e il fuoco sono stati risucchiati.
I vulcani Etna, Stromboli e Vesuvio sono diventati così radicati nella coscienza globale che è difficile immaginare un’Italia senza le nuvole di fumo che si alzano dalla Campania, dalla Sicilia e dal Mar Tirreno. Tuttavia, non sono sinonimi, poiché ogni vulcano è collegato a geologie e formazioni rocciose distinte, che richiedono una serie di misure di protezione ambientale che variano a seconda del tipo di lava generata.
Tra il 13 e il 25 agosto, i geologi dell’INGV hanno ricevuto immagini satellitari tri-stereo della costellazione delle Pléiades, che hanno portato alla creazione di modelli digitali di superficie (DSM) raffiguranti la sagoma appena scoperta, in cui il protagonista precedentemente discusso diventa il Cratere del Sud Est, che è stato il più attivo per via delle numerose eruzioni avvenute da febbraio. Il più giovane dei quattro crateri sotterranei sembra anche essere il più alto, il che lo rende il più visibile.
Al momento, gli unici vulcani attivi non quiescenti (cioè quelli che eruttano con una prevedibile regolarità) sul territorio italiano sono l’Etna, che vanta la vetta più alta d’Europa, e lo Stromboli, che è uno dei vulcani più attivi al mondo. Questi due vulcani forniscono al pubblico due minacce separate. Il rischio legato al primo si incarna nei nuvoloni acuti di nero cenere, mentre il pericolo legato al secondo si incarna nella possibilità di scoprire frane in acqua.
L’Etna non si è tirata indietro dopo aver battuto un nuovo record; infatti l’attività stromboliana è stata fortissima negli ultimi giorni, e le fotografie acquisite da Reuters (link al video) rivelano una piccola colata che brucia su uno dei versanti. A questo punto sarà impossibile avvicinarsi all’area urbana più del necessario. Tuttavia, esiste un’alternativa digitale sotto forma di Street View, che ci consente di “scalare” l’area metropolitana comodamente dal nostro divano.
L’Etna (nella foto in alto) è uno stratovulcano alto 3.340 metri situato nella zona di collisione dei confini delle placche europee e africane. Si incontra un vulcanesimo basilare. In effetti, i suoi dispositivi di raccolta della lava sono ben noti e semplici da utilizzare, fornendogli più tempo per reagire ai ripari e limitare il flusso dei fiumi pieni di lava.
La caratteristica è il risultato dell’attività di un piccolo numero di individui che si radunano in una cosiddetta scarpata ibleo-maltese nel punto in cui il magma fuoriesce da un mantello semifluido sotto la superficie, raffreddato dalle correnti convettive che scorrono tra i continenti. Ha iniziato il suo lavoro più di 500 milioni di anni fa, durante il periodo storico noto come “Tholeiitis basale”. Siamo nel Pleistocene, e l’Etna è totalmente immerso nell’acqua, come dimostra il fatto che nel territorio di Acitrezza si stanno ancora scoprendo resti di antiche eruzioni.
