Benedetta Barzini Malattia | Tra i volti più noti della moda italiana e internazionale degli anni Sessanta, Benedetta Barzini (oggi 77enne) è stata la prima italiana a comparire sulla copertina di Vogue America, pubblicata nel 1963. È stata anche la prima italiana a compaiono sulla copertina di Vogue Japan, pubblicata nel 1964.

In un’intervista a Oggi è un altro giorno, Benedetta Barzini, presente con il fratello Beniamino Barrese, ha discusso della sua intenzione di “scomparire” per il resto della sua vita, dicendo: “Ho sempre voluto confrontare la mia vita con quella di altri.”

“La scomparsa comporta l’abbandono di tutto ciò che ho conosciuto fino a questo punto perché non voglio farlo”, spiego. Dovranno abituarsi all’idea che io non ci sarò, che sia la prima o la seconda volta che mi vedono.
Mi è stata data l’opportunità di lasciare il mondo che conosco e di trasferirmi da qualche altra parte. Quando è opportuno confrontare e contrapporre? Mentre assistere il Covid è una sfida, è anche un’ottima opportunità per valutare perché mi stanco sempre più mentre cammino. ” Quando l’ex modella, che ora ha 77 anni, ha eseguito quanto segue:
Hai avuto l’opportunità di incontrare persone della qualità di Salvador Dalì, Andy Warhol, Marcel Duchamp e Truman Capote mentre eri in America. La vita di Benedetta Barzini è stata caratterizzata dall’anoressia, affascinante e problematica allo stesso tempo.
Erano gli anni ’60, il periodo dell’arte e del buon vivere, ma anche quello della moda, del cinema e della musica, e l’era delle icone eterne, così come gli anni ’60. Benedetta Barzini era una dea e una divinità in quegli anni, e aveva un posto nell’Olimpo delle dee e degli dei.

Alcune figure famose che hanno lasciato la loro impronta negli Stati Uniti sono Salvador Dalì, Andy Warhol, Marcel Duchamp e Truman Capote per citarne alcuni. Fu l’anoressia a definire la vita di Benedetta Barzini; era un’ossessione che le dava gioia e allo stesso tempo le causava angoscia.
Un’intervista rilasciata alla trasmissione televisiva Rai ‘Oggi è un altro giorno’ ha rivelato che “una malattia può essere sia pericolosa che utile”, secondo l’intervista. “È una tecnica per entrare in un tunnel e poi uscire lentamente e con attenzione”. “Devo molto a questa malattia”.
Benedetta Barzini è stata costretta a crescere all’aria aperta. L’adolescente ha ammesso a Donna Moderna di avere 14 anni quando è stata cacciata dalla famiglia perché non aveva fatto i compiti e soffriva di anoressia in quel momento. “La condizione mi ha spinto a capire che sono io la causa della mia stessa esistenza: sono determinato a guarire e mi sono iscritto alla cura”. “Gli Stati Uniti d’America hanno mostrato la volontà di riparare”.
Oggi modella, scrittrice e studiosa di successo, un tempo era un’adolescente problematica che ha toccato il fondo e poi ha avuto la forza d’animo di rialzarsi e prendere coraggiosamente le redini della sua vita nelle sue stesse mani.
Il suo segreto, le aveva rivelato l’anno scorso, era semplice: “Non mi sono mai innamorata di me stessa, mi consideravo un appendiabiti”. E la chiave era semplicemente questa: non credere mai a niente di troppo forte e tieni sempre i piedi ben saldi a terra.
“E’ una condizione terribile ma benefica”, spiega in una recente intervista per la trasmissione televisiva Rai “Oggi è un altro giorno”. Questo è un metodo per prendere appunti e uscire delicatamente da un tunnel. “Devo molto a questa malattia.”